LA PESCA IN ITALIA

Nonostante l'Itala sia un paese con un grande sviluppo costiero, la pesca non è particolarmente sviluppata.

Ciò è dovuto al fatto che i mari italiani sono poco pescosi.

La pesca è maggiormente sviluppata:

• nel mare Adriatico;
• nel Canale di Sicilia.

I principali prodotti della pesca sono:

• il pesce azzurro (sgombri, sardine, acciughe);
• il tonno, che si pesca soprattutto lungo le coste della Sicilia occidentale e di quelle della Sardegna;
• il pesce spada, pescato soprattutto nello stretto di Messina.

Diffusi sono anche cefali, merluzzi, orate, triglie, molluschi e crostacei.

Quindi, se da una parte la quantità di pesce ottenuta dai nostri mari è modesta, dall'altra essa è particolarmente varia.

L'acquacoltura, ovvero l'allevamento di pesci e crostacei in vasche artificiali o in bacini naturali, è piuttosto diffusa in Italia.

Essa è praticata nelle Valli di Comacchio, dove si allevano anguille.

In passato, nel nostro paese, erano diffuse anche delle pesche speciali, quali:

• quella delle spugne, nel Canale di Sicilia, oggi in disuso per l'avvento delle spugne artificiali;
• quella dei coralli, a Torre del Greco, Sciacca e nel Canale di Sicilia, ormai entrata in crisi per l'impoverimento dei banchi e per il cambiamento dei gusti.

La pesca nelle acque dolci è limitata dal fatto di essere subordinata alle esigenze dell'industria che sottrae acqua per la produzione di energia o la inquina con i suoi scarichi industriali.

La pesca nelle acque interne è praticata in forma artigianale nei grandi laghi e in forma sportiva un po' ovunque, ma ha nel complesso un ruolo assai modesto.