L'ALLEVAMENTO TRADIZIONALE DEL BESTIAME

LE CARATTERISTICHE DELL'ALLEVAMENTO TRADIZIONALE DEL BESTIAME

 

Quali caratteristiche ha l'allevamento tradizionale del bestiame?

L'allevamento tradizionale del bestiame è un allevamento praticato secondo tecniche rimaste immutate nel tempo.

Le sue caratteristiche principali sono:

  • le specie animali non sono selezionate, cioè non vengono scelte le razze più adatte per un singolo scopo (produrre carne, produrre latte, riproduzione, ecc..);
  • gli animali si alimentano con prodotti naturali, come il foraggio;
  • essi hanno una resa bassa, cioè danno un quantitativo modesto di carne o di latte perché la loro alimentazione è modesta, soprattutto quando il foraggio scarseggia a causa dell'aridità del clima;
  • spesso i capi di bestiame non sono soggetti a cure particolari, ma vengono semplicemente sorvegliati nei pascoli.

Dove viene praticato l'allevamento tradizionale?

L'allevamento tradizionale viene praticato soprattutto su terreni poveri.

Spesso esso si affianca all'agricoltura di sussistenza e permette di ottenere latte, carne e pelli che sono impiegati per soddisfare i bisogni familiari.

Altre volte, invece, l'allevamento tradizionale è attuato su terreni talmente poveri che non possono essere coltivati. In questi casi gli allevamenti più frequenti sono quelli di capre, pecore e cammelli.

Si parla, in questi casi, di allevamento di sussistenza.

Cos'è allevamento itinerante?

L'allevamento itinerante è una forma di allevamento tradizionale caratterizzata dal nomadismo di coloro che lo praticano.

Tale nomadismo è necessario poiché le mandrie o i greggi devono essere trasferiti, da una stagione all'altra, alla ricerca di zone dove possono trovare pascoli verdi.

Quali sono degli esempi di allevamento itinerante?

Forme di allevamento itinerante praticate in Italia sono l'alpeggio e la transumanza, oramai in disuso.

Altre forme di allevamento itinerante, ancora oggi praticate, sono ad esempio l'allevamento delle renne nella zona più settentrionale dell'Eurasia e quello dei bovini nelle steppe africane.

LA SCHEDA PROSEGUE SOTTO LA PUBBLICITA'

In cosa consiste l'alpeggio?

L'alpeggio è una pratica che riguarda normalmente l'allevamento bovino e viene praticata nelle Alpi. I capi di bestiame, durante i mesi primaverili, vengono portati in alta montagna per poi riscendere a valle all'inizio dell'autunno.

In questo modo gli animali trovano pascoli verdi nel periodo estivo che altrimenti resterebbero inutilizzati. L'alpeggio ha effetti positivi sul bestiame per quanto concerne la muscolatura, che risulta rafforzata, le attività circolatorie e respiratorie e l'aumento delle difese dalle infezioni.

Seppure l'alpeggio è tipico della zona alpina, esso è praticato anche sugli Appennini, nei Pirenei e nei Carpazi.

In cosa consiste la transumanza?

La transumanza è una pratica che riguarda soprattutto gli ovini e viene effettuata sugli Appennini.

In primavera le greggi sono condotte in montagna dove rimangono fino all'autunno quando vengono portate ai pascoli a bassa quota o in pianura.

La transumanza viene effettuata seguendo delle vie naturali in terra battuta dette tratturi.

In Italia, la transumanza era tipica della zona dell'Abruzzo e della Puglia.

In quali zone viene praticato ancora l'allevamento tradizionale?

L'allevamento tradizionale è praticato ancora oggi in zone accomunate da alcuni tratti comuni:

  • condizioni climatiche che rendono difficile lo sviluppo dell'agricoltura e della vegetazione in genere;
  • terreni poco fertili;
  • economia arretrata;
  • condizionamenti religiosi.

In che modo i condizionamenti religiosi influenzano l'allevamento del bestiame?

La religione praticata in un paese può avere effetti sull'allevamento del bestiame.

Ad esempio la religione mussulmana vieta il consumo di carne suina e di conseguenza, nei paesi dove prevale tale religione, non troviamo allevamenti di maiali.

Gli induisti credono nella reincarnazione e ciò impedisce loro di uccidere ogni tipo di animale, bovini, suini, ma anche semplicemente insetti. Nei paesi a religione induista gli animali vengono usati solamente per il lavoro, per la produzione di latte e per gli escrementi impiegati spesso come combustibili.

 
 
 


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