LA PESCA IN EUROPA

La pesca, tra le attività del settore primario, ha un'importanza minore rispetto all'agricoltura e all'allevamento.

Tuttavia essa rimane importante per le popolazioni costiere dell'Europa.

La zona dell'Europa nella quale la pesca marittima conserva la sua importanza è quella delle regioni che si affacciano sull'Atlantico settentrionale dove si concentrano i 3/4 del pesce pescato nel nostro continente.

Ciò è dovuto al fatto che l'Atlantico è il mare più pescoso dell'Europa grazie alla grande presenza di plancton.

I paesi europei nei quali la pesca ha maggiore importanza sono:

• la Norvegia;
• l'Islanda;
• la Danimarca;
• la Spagna;
• la Francia;
• il Regno Unito.

Questi paesi dispongono di grandi flotte di pescherecci in grado di spingersi anche in mari lontani e di restare per mesi in mare aperto.

Le imbarcazioni sono tutte di grande stazza e sono dotate di moderne attrezzature che permettono al pesce pescato di essere surgelato e confezionato direttamente a bordo della nave.

Anche le attrezzature portuali sono all'avanguardia.

In queste zone vengono pescati soprattutto merluzzi, scorfani, aringhe.

In Russia, il ruolo della pesca si è ridotto rispetto al passato, ma questa rimane comunque un'attività di rilievo.

Le navi russe, dedite anch'esse alla pesca di aringhe e merluzzi, operano soprattuto nel Mare Glaciale Artico.

Il Mediterraneo è meno ricco di plancton rispetto all'Atlantico e, per questa ragione, è un mare meno pescoso. Di conseguenza, qui, la quantità di pesce pescato è molto più modesta.

Nel Mediterraneo vi è una maggiore varietà del pescato: troviamo sardine, acciughe, sgombri e anche il tonno, soprattutto nell'Adriatico e nel Canale di Sicilia.

In Europa è abbastanza diffusa anche la pesca nelle acque interne soprattutto:

• in Russia, nel basso Volga dove si pesca lo storione;
• e in Norvegia e Svezia, dove si pesca il salmone.

Anche l'acquacoltura è diffusa in molti paesi europei.